Natale 2001:delusione

25.12.2001

Caro babbo Natale,

Quando potevo scriverti, non l'ho mai fatto.

Da piccina però, ti ho chiesto, tramite la mano d una vicina di casa, un fratellino.

Da non credere, è arrivato il giorno dopo ma la cicogna aveva sbagliato porta ed era nato un bimbo, Paolo, nella famiglia accanto. Ero disperata.

Ricordo ancora Tea che mi prende per mano, mi fa imbucare quella letterina in una fessura bianca. Ed io ci credo!

Fu un momento magico ma presto arrivò la delusione.

I grandi si divertivano alle mie spalle ed ho cominciato a chiudermi sempre più.

Quel tempo è passato ma credo ancora in una cosa:

Ogni desiderio che nasce dal cuore si avvera poiché e in contatto con il padre celeste.

Vorrei un mondo capace di comprendere che le stagioni sono quattro anche nel nostro vivere di tutti i giorni e non c'è rosa senza spine, non c'è gioia senza dolore.

Ogni parola pronunciata o no è come una palla lanciata sui birilli: produce effetti.

Caro babbo Natale, vorrei un mondo in cui ogni uomo fosse in contatto col proprio cuore perché soltanto allora astio, rancore e guerre andranno scemando.

Perciò babbo Natale questa volta non sbagliare porta.

Apri i nostri cuori all'amore di Gesù che nasce dentro di noi e aspetta solo che l'ego lasci il posto a una capanna su cui abitare.

Con affetto, tua figlia Roberta